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LA TRICURIASI è UNA PATOLOGIA PARASSITARIA INFREQUENTE NEL CANE MA QUANDO LA SI RISCONTRA E’ UNA GRANDE SFIDA SIA PER IL PROPRIETARIO CHE PER IL VETERINARIO.

Trichuris vulpis è un nematode dell’ intestino crasso del cane e della volpe, da cui il nome. Gli ospiti si infestano ingerendo, dal terreno contaminato, le uova alberganti la larva di stadio L1. Questa migra all’interno del grosso intestino dell’animale ove, dopo maturazione fino ad L5, si infigge con la sua porzione anteriore nella mucosa di ileo cieco e colon.

Le uova che ritroviamo nelle feci facilmente mediante una metodica analitica ambulatoriale di flottazione, di aspetto tipico ed inconfondibile a “limone”, hanno una altissima resistenza nell’ambiente esterno tanto da permanere vitali e infestanti anche per anni. I terreni contaminati sono difficili da bonificare e il cane che frequenta aree di questo tipo è sottoposto a reinfestazioni continue. L’animale adulto tende ad avere una carica parassitaria maggiore rispetto al  giovane.

I sintomi possono essere molto evidenti e riconducibili a diarrea liquida con sangue, vomito sporadico, dimagrimento, anemia. A volte sono subdoli, con episodi di dolorabilità intestinale, rigonfiamento della parete addominale, il cane che mangia erba oppure lambimenti continui delle labbra, sbadigli frequenti, inappetenza o appetito capriccioso. Raramente può

La terapia si somministra per bocca, è molto lunga e prevede indagini coprologiche frequenti per assicurarsi della scomparsa completa degli adulti.

Per la frequenza con cui riscontriamo i parassiti intestinali nel cane e nel gatto invitiamo tutti i detentori di pets, soprattutto se l’ambiente che frequenta l’amico a quattro zampe è misto, tipo mura di casa e giardino di proprietà, giardini pubblici, aree urbane dedicate allo sgambamento libero dei cani, campagne, aree montane ecc., di fare analizzare le feci in primavera ed autunno in maniera da lasciare il cane libero da parassitosi qualora se ne fosse contagiato.

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